Finestre a Genova, tra realtà e finzione
Genova, la città del grande acquario, dei parchi e della storia, dell’arte e delle dimore.
Non è affatto difficile scorgere, a Genova, tra le numerose finestre, qualche opera d’arte che emula una finestra ma che in realtà non è altro che un dipinto.
Perché?
Partiamo dall’inizio.
La repubblica di Genova, nel lontano ‘700, per far fronte alle spese ed aumentare le tasse istituì la “tassa sulle finestre”.
Avete capito bene, ed anche se può sembrare assurdo chi aveva un maggior numero di finestre in casa avrebbe pagato più tasse.
Questa imposta in realtà era stata calcolata a discapito dei nobili perché erano loro che possedevano grandi abitazioni, nei fantastici palazzi del centro, con tantissime finestre.
Ma, fatta la legge, trovato l’inganno!
Quale miglior modo per non pagare l’aumento delle tasse se non far “scomparire” le finestre?
Proprio così.
Gran parte della popolazione per non far fronte alle tasse e per risparmiare decise di far murare le finestre o di costruire altre case a Genova con molte meno finestre della media dell’epoca.
Questa scelta, oltre che danneggiare fisicamente l’abitazione, riducendo la luminosità e la possibilità di arieggiare gli ambienti, creava anche un impatto estetico di basso gusto.
Per risolvere il problema estetico le finestre vennero rimpiazzate con fantasiosi dipinti.
Alcuni rappresentavano esattamente lo stile della finestra originale, altri erano assolutamente diversi ed altre volte ancora, quando l’immaginazione scarseggiava, erano dei semplici rettangoli verticali colorati.
Cosa non si farebbe per non pagare?
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